LE PIANTE IN CASA SONO UNA MODA PASSEGGERA?

Ogni volta che mi chiedo se una cosa è solo una moda passeggera o fa parte della nostra cultura, se è solo un trend o qualcosa che appartiene davvero a tutti, inevitabilmente penso alle mie nonne.

Per me loro sono un passato vicino, che riesco a ricordare bene ma allo stesso tempo rappresentano un’epoca che non esiste più, fatta di persone nate e cresciute senza internet, una generazione che ha spesso sofferto la fame e visto cosa è una guerra. Insomma persone molto diverse da ciò che sono io ora.

Mia nonna Giovanna era una contadina e viveva con mio nonno in una cascina sperduta in collina. Per lei la casa era il posto dove passare meno tempo possibile, dove si rientrava solo per mangiare e dormire.

Il concetto di interior design le era, giustamente, totalmente oscuro.

Passava il suo tempo nei campi, nell’orto, e vedeva gente solo quando andava al mercato a vendere ciò che avevano coltivato.

Questo per dire che lei a contatto con la natura ci stava eccome. La pelle bruciata dal sole, le scarpe sporche di terra e le mani robuste di chi non ha tempo da perdere.

Le piante in casa non le ha mai avute, non ci sono nei miei ricordi, ma le aveva sui davanzali, molte nel cortile appena fuori dalla porta di casa. Ricordo ancora le urla quando io e mio fratello giocavamo in cortile “nooooooooon rompete le piante, andate più in là a giocare!!”

Ricordo l’euforia del gioco e la paura mista alla voglia di ridere ogni volta che il pallone finiva sulle mal capitate. In quei casi, lo ammetto, la nonna non andava molto per il sottile con le imprecazioni.

Aveva le piante grasse, sansevieria a profusione e l’euforbia che per me resterà per sempre la pianta delle nonne.

In questo periodo il verde è un po’ ovunque, riviste di moda, di arredamento, blog…sto leggendo un sacco di articoli che parlano di come le piante d’appartamento siano un trend legato al nostro bisogno di natura. Un modo per compensare la nostra vita frenetica, spesso trascorsa in ufficio e davanti al computer, un modo per reagire al poco verde che si incontra nella città. Così mi sono chiesta perchè mia nonna avesse così tante piante in vaso, nonostante una vita totalmente a contatto con la natura?

Ecco cosa mi sono risposta:

1 Le piante da appartamento hanno a che fare con il prendersi cura:

Sono legate al nostro bisogno di veder crescere qualcosa di “nostro”, qualcosa che esiste e cresce grazie alle nostre cure. Scatta una sorta di orgoglio materno. La cura credo sia un atto culturale che ci fa sentire persone migliori e che ci alleggerisce per un attimo dalla bruttezza del mondo. Nelle mail che ho ricevuto in questi mesi, un sacco di persone mi hanno confidato i nomi propri che hanno dato alle loro piante. Dare un nome significa “addomesticare”, rendere famigliare ciò che prima era più distante e sconosciuto…solo un altro passo verso il prendersi cura.

2 Di natura non ne abbiamo mai abbastanza

Vivere in città significa spesso non avere un contatto quotidiano con la natura, ma anche quando quel contatto esiste, non è mai abbastanza. Credo che più ti avvicini, più ti immergi, più capisci che non c’è differenza tra un dentro e un fuori tra l’uomo e la natura. Le piante da interno regalano una piccola illusione in questo senso.

3 Danno la possibilità di rilassarsi godendo di bellezza

Per mia nonna quelle piante non rappresentavano lavoro. Nei campi sapeva che le piante dovevano dare frutti, possibilmente buoni e belli, mentre queste piante no. Stavano lì per soddisfare il suo bisogno di bellezza, erano il suo personale e intimo momento di presenza e connessione con il mondo.

Detto questo, credo che le piante da interno non siano una moda del momento ma rispondano in qualche modo ad un bisogno più ancestrale e profondo insito in tutti noi.

Tua nonna aveva piante in casa? sono le stesse che piacciono a te?Se ti va raccontamelo, adoro le storie di questo tipo.

Venerdì 2 Febbraio mando una newsletter con sorprese, regali, frizzi e lazzi, non te la vorrai mica perdere?