UN AMORE DI PLASTICA
Non lo nego, c’è stato un momento, molto breve, ma intenso, della mia vita in cui mi sono appassionata a piante e fiori finti. Ora so quasi tutto in merito a prezzi, produttori, provenienza.
Ai tempi avevo scoperto che esistevano già negli antichi egizi e che hanno avuto il loro momento di gloria nel 1500. Erano di materiali come di seta, carta,metallo e purtroppo a noi è arrivata quasi esclusivamente la versione di plastica.
Oggi le piante artificiali sono ancora di moda, si vedono in tutte le vetrine, nei negozi per la casa e sempre più spesso anche in bar, hotel e ristoranti.
Per un attimo ho pensato di riempirmi la casa anche io. Sono stata vittima di quelle meravigliose creature colorate, perfette nelle loro false imperfezioni, invincibili e immortali.
Ho ancora qualche residuo nascosto e non riesco a buttarle.
Ma cosa mi ha spinto a comprare una pianta di plastica e portarmela a casa con nonchalance?
Ecco le giustificazioni che ho trovato:
- Sono belle e sembrano vere : Io sono stata attratta dalla loro perfezione, dalla cura dei dettagli. Hanno colori bellissimi forme e grandezze disparate e sono piacevoli al tatto. Da poco, sono stata in un hotel pieno di piante finte, astutamente mischiate a quelle vere. Un occhio poco attento non ci fa caso, accetta senza troppi problemi che possa esistere una lavanda in fiore nell’angolo più buio dell’albergo.
- Non te ne devi prendere cura: mai più problemi di acqua, luce, malattie sconosciute, travasi, morti inattese, soldi sprecati. Una pianta (di plastica) è per sempre. Al massimo potrai farle una doccia all’anno, giusto per togliere un po’ di polvere, ma non è richiesto.
- Non muoiono mai: l’idea di avere la stessa identica e immobile pianta, che resiste alla mia morte non mi entusiasma, ma è chiaro che è uno dei motivi che rende le piante di plastica affascinanti è di aver vinto una battaglia che a noi umani non è ancora stata concessa.
In altre parole, ancora oggi, le piante finte soddisfano per pochi euro i nostri bisogni di: bellezza, stabilità, futuro senza imprevisti e immortalità. In un mondo in cui tutto è incerto direi che non è roba da poco.
Sarà che sono guarita da quell’amore di plastica, ma ad oggi le piante e i fiori artificiali mi mettono un po’ di tristezza. Sono un tentativo imbarazzante di copiare la natura, si riempiono di polvere, non producono ossigeno e sono sempre uguali, ma se ne hai, ti capisco, anche io ci sono passata.
E tu, Hai mai ceduto al fascino di una pianta di plastica?