BIOFILIA: UN NUOVO MODO DI PENSARE GLI SPAZI URBANI

IN QUESTO POST TI RACCONTO DELLA BIOFILIA E DEL DESIGN BIOFILICO: UN NUOVO MODO DI PENSARE GLI SPAZI URBANI E LE NOSTRE CASE. DALL’ORIGINE DEL TERMINE ALL’ARCHITETTURA BIOFILA PER GLI SPAZI URBANI FINO AL DESIGN BIOFILICO.

Il termine “biofilia” letteralmente significa “passione per la vita”, in senso lato “amore per la vita”. Tale termine fu coniato per la prima volta da Erich Fromm per descrivere la tendenza psicologica a essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale. Ti sei mai chiesto come mai ti piacciono così tanto le piante e la natura? L’ipotesi della biofilia afferma che gli esseri umani hanno un’affinità innata con la natura e che la loro connessione è benefica, come nel caso dell’architettura biofila. L’integrazione del verde, della luce, dell’acqua e di tutti i tipi di elementi naturali negli interni influisce positivamente sulla percezione dello spazio e sul tempo trascorso su di esso. La biofilia è un nuovo modo per pensare gli spazi urbani.

UN NUOVO MODO DI PENSARE GLI SPAZI URBANI

L’attrazione dell’uomo verso la natura è un istinto primordiale. Da tempi immemori gli umani si sentono più al sicuro quando sono vicino a elementi naturali. Per questo motivo la biofilia diventa un nuovo modo per pensare gli spazi urbani. Oliver Heath, uno dei guru del settore, la spiega come una strategia o etica progettuale che tiene conto di questo istinto. La natura, in un contesto progettato e quindi focalizzato su parametri umani, fa bene: rallenta il battito cardiaco, induce la produzione di ormoni compensativi che supportano una sensazione di interconnessione e collaborazione. Ecco quindi che nelle città e nelle grandi metropoli appaiono sempre più opere ispirate a quest’idea di progettazione: L’aeroporto internazionale di Portland, il Barbican Centre a Londra, la Second Home a Lisbona, il Bosco verticale a Milano, il The Jewel a Singapore.

PERCHÈ PARLIAMO DI DESIGN BIOFILICO?

Progettare secondo i principi del design biofilico significa integrare le piante nella progettazione degli spazi, migliorando quindi la qualità dell’aria e riconnettendo gli umani alla natura. Lo stesso concetto si applica anche all’architettura: inserendo il verde nelle facciate esterne e negli spazi pubblici si migliora l’aspetto del paesaggio urbano. Ovviamente il verde urbano ha molti altri benefici oltre a quello estetico, è oggetto di studi e sperimentazioni l’idea che aumentando il verde urbano migliori la qualitá dell’aria e faccia diminuire le temperature. Implementare il verde urbano ha quindi moltissimi benefici e migliora la qualità della vita di tutti coloro che sono abituati alla vita in città: vivere un ambiente meno caratterizzato da cemento e acciaio e più verde crea effetti positivi per la nostra mente, il nostro corpo e la nostra anima.

QUALI SONO I PRINCIPI DEL DESIGN BIOFILICO?

L’idea alla base del design biofilico prevede che inserendo elementi naturali sia possibile migliorare l’ambiente antropico. Quest’idea è contenuta nella guida scritta da Stephen R. Kellert (Biophilic Design: The Theory, Science and Practice of Bringing Buildings to Life). Nella guida si parte analizzando due differenti modi per connettersi alla natura: attraverso la vista della natura: attraverso una vista o uno specchio d’acqua oppure attraverso elementi di design che imitino la natura ( carta da parati, opere d’arte); attraverso gli altri sensi ( udire l’acqua, annusare un profumo floreale). Ci sono poi alcuni principi di cui tenere conto per capire di che cosa parliamo quando nominiamo il design biofilico:

• l’importanza di aria, acqua e fuoco di cui tenere conto nella progettazione degli spazi quando possibile
• la grande rilevanza della luce per il benessere psicofisico. Possibilmente naturale, altrimenti più vicino possibile come intensità a quella naturale
• la presenza di piante e animali

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